Come si presenta il torcicollo?
Il torcicollo si manifesta con la classica posizione del capo del bambino inclinato da un lato e ruotato dal lato opposto. Il piccolo farà fatica o avrà impossibilità a ruotare la testa in modo simmetrico. Inoltre il torcicollo è sempre correlato a plagiocefalia, ovvero una asimmetria della forma del cranio. Il tutto solitamente comporta asimmetria di movimento anche tra gli arti superiori e difficoltà nello sviluppo delle tappe motorie.
Il torcicollo può essere evidente in maniera netta o essere a bassa penetranza, quindi in “forma lieve” e non essere pienamente compreso subito dai genitori come un problema. A volte il genitore nota prima la plagiocefalia, cioè asimmetria cranica, successiva a un torcicollo a bassa penetranza.
Si associa ad altro?
In aggiunta gli studi ci dicono che c’è un’elevata associazione tra torcicollo e reflusso gastroesofageo, per cui i bambini con torcicollo presentano quasi sempre anche reflusso gastroesofageo. Alla base del cranio infatti, in rapporto alla cervicale alta, fuoriescono svariati nervi tra cui il vago che controlla buona parte dei processi digestivi.
Ultima nota, e non per importanza, il torcicollo trova spesso associazione con diagnosi di displasia dell’anca.
È trattabile?
Si, è possibile restituire pienamente o entro certi limiti concessi in base alla gravità della condizione, elasticità e funzionalità alla muscolatura coinvolta nel torcicollo. In parallelo lavorare sulle strutture craniche eliminando o riducendo la plagiocefalia. Di conseguenza si ristabilisce anche equilibrio digestivo. È importante intervenire nei primi 6 mesi di vita del bambino, periodo in cui è possibile ottenere il massimo dei risultati.