Per stimolare la vista dei piccoli, dobbiamo innanzitutto sapere come vedono.
Alla nascita, il neonato vede in modo nitido fino a circa 25cm di distanza; oltre vede sfocato. Coglie facilmente i forti contrasti, significa soprattutto luci e ombre, non a caso infatti si fissa a guardare fonti luminose dirette. Dati questi forti contrasti, in termini di colori sarà agevolato per il bianco e nero. Riguardo i colori, tuttavia, inizialmente non è in grado di distinguerli in modo vivido. Aggancia più facilmente il rosso, a seguire verde, giallo e blu.
La nozione più importante da sapere però, è che nei primi mesi di vita il bambino non ha ancora sviluppato la visione binoculare. Ciò significa che il suo cervello non è in grado di coordinare le immagini che arrivano da entrambi gli occhi contemporaneamente. Questo implica che non è in grado di elaborare pienamente profondità e posizione degli oggetti nello spazio. La visione binoculare completa perfettamente il suo sviluppo intorno ai 6 mesi di vita.
La visione binoculare, poiché “somma” i campi visivi degli occhi, permette di focalizzare un oggetto sulla linea centrale e da questo elaborare profondità e posizione.
Lo sviluppo della visione binoculare, quindi dell’elaborazione degli stimoli visivi da parte del cervello, procede parallelamente con la coordinazione occhio-mano-bocca del bambino. Cioè la capacità di fissare un oggetto sulla linea centrale, mirarlo e afferrarlo, per poi portarlo alla bocca intenzionalmente seguendolo con gli occhi.
Ora, compresi tutti questi dati, è chiaro che inizialmente convenga proporre al neonato oggetti o immagini dai forti contrasti (bianco, nero, rosso), a distanza ravvicinata e in particolare a circa 45° rispetto alla linea centrale del viso. In questo modo si facilita l’aggancio visivo dell’oggetto e l’attenzione. Successivamente, intorno al quarto mese, inizia ad essere in grado di fissare l’oggetto al centro e a distanze maggiori.